Sostenere un bambino abbandonato significa ricostruire il legame con la sua famiglia, combattendo la povertà e prevenendo nuovi abbandoni. Lo staff locale è impegnato a contribuire, insieme alle autorità competenti locali, alla definizione dello status del minore, progetti di cooperazione allo sviluppo incentrati sul sostegno all’infanzia abbandonata, alla ricerca della sua famiglia d’origine e, in molti casi, a supportare concretamente quest’ultima, qualora questa sia la strada per rendere possibile il reinserimento del figlio al suo interno e per scongiurare un secondo abbandono.
Povertà come causa di abbandono: ecco contro cosa lottare
Se in Italia e in molti dei Paesi occidentali, infatti, si dà quasi per scontata l’esistenza di un sistema di tutela che opera per garantire il superiore interesse del minore e far sì che questo rimanga all’interno della sua famiglia d’origine, in molti Paesi del mondo proprio la povertà è tra le principali cause di abbandono dei bambini. Il Ghana è tra questi Paesi: migliaia di bambine e bambini vengono abbandonati dai genitori (a volte presso strutture dedicate, altre volte semplicemente per strada) o si perdono durante i lunghi spostamenti in cerca di cibo o di aiuto e che, grazie all’intervento di qualcuno che li trova, finiscono anch’essi negli orfanotrofi. Per questo motivo gli istituti sono pieni di ospiti che magari una famiglia ce l’hanno, ma non hanno più sue notizie, così come le famiglie non hanno più notizie dei bambini stessi. Ma anche una volta rintracciate le famiglie d’origine, spesso si rende evidente come siano state le condizioni di estrema miseria ciò che ha portato all’abbandono dei figli. Da qui la necessità di occuparsi in prima istanza proprio di questi nuclei familiari come destinatari di progetti coordinati dai servizi specializzati con l’obiettivo di interrompere la spirale di povertà e abbandono e porre le basi per un possibile, nuovo futuro.
Ricostruire il legame con la famiglia, combattendo la povertà e prevenendo nuovi abbandoni.
Recentemente, il personale di Amici dei Bambini, partner di “Il Giardino di Ngali2” finanziato dalla Commissione per le adozioni internazionali, con SOS Bambino I.A. APS in qualità di capofila, è stato protagonista di un’esperienza molto gratificante. Infatti hanno preso parte alla distribuzione di generi alimentari indispensabili per la vita di cinque nuclei familiari. Lo staff in loco ha raccolto diversi generi alimentari come sacchi di riso, cipolle, zucchero, olio, pollo, alimenti per bambini, pesce, sale, fagioli… nonché materiale educativo come libri, penne e matite, quaderni, set matematici, fogli bianchi… Questo aiuto, unitamente all’inserimento dei loro figli in appositi percorsi dei servizi sociali, mirano a risollevare il tenore di vita delle famiglie così che possano presto riabbracciare definitivamente i loro bambini quando la situazione lo consentirà. Il momento è stato vissuto con grande gioia da tutti i coinvolti e con il giusto orgoglio per il riconoscimento dato ai genitori di stare compiendo, seppur con fatica, i passi avanti nella giusta direzione per poter presto riabbracciare in maniera definitiva i loro figli.